Yves Rocher Sebo Vegetal è la gamma del brand francese con due differenti linee dedicate rispettivamente alle pelli miste e grasse e alle pelli con imperfezioni. La suddivisione in due linee è stata pensata per agire su problematiche simili, ma leggermente differenti: la linea Sebo Vegetal, infatti, si pone l’obiettivo di andare a regolarizzare la produzione di sebo (esigenza di chi ha una pelle mista o impura), mentre la linea Sebo Pure Vegetal è specifica per andare a trattare le imperfezioni come brufoli, pori dilatati o punti neri visibili. Ma i prodotti di queste linee sono veramente efficaci? Scopriamolo analizzandone le formulazioni!
Yves Rocher Sebo Vegetal Recensione – Campagna pubblicitaria
La campagna internazionale sui social media per il lancio della linea Yves Rocher Sebo Vegetal ha previsto anche la partecipazione di alcune YouTuber: per il nostro paese la scelta è ricaduta su Mikeligna, la famosa influencer romana ormai da diverso tempo collaboratrice del brand. Qui sorge il primo dubbio: Michela, infatti, nei propri video parla spesso della propria pelle, molto secca e con dermatite atopica, un problema dermatologioco caratterizzato appunto da xerosi, ovvero pelle molto sensibile e molto secca che tende a desquamarsi ed arrossarsi. Come può quindi rappresentare la linea per pelli grasse o impure?
Promesse del brand
#imperfezioniKO è il tag che accompagna tutto il lancio e che invita chiunque a postare foto o video con i prodotti della linea. La promessa di questi prodotti è infatti quella di sconfiggere oleosità, imperfezioni ed impurità, utilizzando ingredienti per lo più naturali, la cui concentrazione varia dal 94 al 98% a seconda della specifica referenza.
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Il brand vanta un brevetto depositato in Francia per quanto riguarda la polvere di Tè Boreale, in grado di promuovere il rinnovamento dei cheratinociti, il quale porta ad un affinamento della grana della pelle. Inoltre la linea specifica per le imperfezioni contiene anche l’acido salicilico, in grado di esfoliare lo strato superficiale della pelle, promuovendo così il turnover cellulare quindi la produzione di nuove cellule, regalando una carnagione fresca e visibilmente più sana.
Yves Rocher Sebo Vegetal Recensione: promesse mantenute?
Andiamo ad analizzare insieme i vari INCI, così da capire se le promesse del brand vengono effettivamente mantenute e come.
Innanzitutto una panoramica generale.
In quasi tutti i prodotti troviamo numerosi estratti vegetali: molto presente è l’Anthemis Nobilis, ovvero l’estratto di camomilla, che ha proprietà lenitive e calmanti ed anti rossore, utile in caso di pelle infiammata come quella acneica o con imperfezioni. Un altro attivo vegetale molto presente è la Scutellaria Baicalensis, conosciuta semplicemente come scutellaria: questa pianta porta molti benefici ad uso interno, quindi come integratore, in quanto pare avere un’attività antinfiammatoria pari ai FANS (antinfiammatori non steroidei), senza però dare problemi allo stomaco. Contiene molti flavonoidi, i quali favoriscono l’azione antinfiammatoria ed antiossidante anche a favore della pelle. Alcuni prodotti contengono Aloe Barbadensis, come ormai molti sanno con effetto lenitivo, antinfiammatorio ed idratante.
Alcuni prodotti, ad esempio le maschere di entrambe le linee, presentano il caolino, ovvero un minerale delle argille che aiuta a purificare la pelle, assorbendo il sebo in eccesso. Lo stesso vale per la bentonite, inserita solo nella Maschera Libera Pori al Carbone della linea Pure, in modo da rendere l’effetto assorbente più potente ed incisivo.
A tutte le persone con pelli impure, che siano clienti della farmacia o amiche, che mi chiedono un buon detergente, spiego sempre che spesso la tendenza di chi ha una pelle oleosa è quella di andare a rimuovere il più possibile lo strato di lucido che si forma sul viso. Tuttavia, nonostante l’immediata sensazione di freschezza che lascia, questa azione ha una conseguenza importante: la pelle, che ha bisogno del suo strato lipidico, se sente che non ne è più in possesso, tende per reazione a produrre ancora più sebo, andando a peggiorare la situazione iniziale. Per questo dico sempre di evitare prodotti con alcol, poichè questo porta proprio quel tipo di reazione cutanea: inizialmente fa evaporare il sebo, regalando freschezza e sollievo, poi però causa una produzione eccessiva. Nel Tonico Effetto Cipria Opacizzante e nel siero Trattamento Perfezionatore Effetto Blur della linea Sebo Vegetal troviamo l’alcol denaturato al secondo posto, subito dopo l’acqua: questa è una scelta che personalmente non condivido.
Un altro aspetto dei detergenti è l’uso dei tensioattivi. Nel Gel Detergente Purificante troviamo il Sodium Laureth Sulfate, meglio conosciuto come SLES, ovvero uno dei tensioattivi più aggressivi che esistano insieme al SLS, il cui problema è proprio quello di andare a rimuovere lo strato lipidico della pelle. È altresì vero che subito dopo nell’INCI troviamo la Betaina, che ha lo scopo di smorzare l’effetto negativo dello SLES; tuttavia, con tutti i tensioattivi che esistono, ritengo che avrebbero potuto evitarne uno così aggressivo.
Altro aspetto che non trovo incoraggiante è l’uso smodato di glicerina, sempre in alto nell’INCI; questo attivo, per quanto non particolarmente dannoso, spesso è usato come riempitivo della formula. Svolge un’azione umettante sulla pelle, quindi la lascia morbida e vellutata, senza però andarla ad idratare in profondità, soprattutto se contenuta in alta concentrazione come in questi prodotti. In questo caso, infatti, è usata come solvente e veicolo per altre sostanze.
Ultimo punto, la presenza di acido salicilico. Questo attivo è inserito in maniera coerente, in quanto la sua azione esfoliante ha lo scopo di purificare la pelle e promuovere la produzione di nuove cellule, andando così a rimuovere le impurità e favorire una carnagione fresca e con la grana più affinata. Inserito solo nella linea Sebo Pure Vegetal, ha lo scopo di favorire l’eliminazione di impurità e brufoli, andando a pulire la pelle in profondità.
Tè Boreale, brevetto depositato
Come ultimo punto ho lasciato il vanto del brand, ovvero il brevetto depositato a Parigi per quanto riguarda il Tè boreale. Onestamente non avevo mai sentito di questo attivo e può essere, nel caso sia appunto una novità. Quel che mi rende perplessa è la poca chiarezza su questo brevetto. Dove è segnalato sull’INCI? Dovrebbe essere messo in evidenza, in quanto appunto un brevetto.
Inoltre, a quale voce dell’INCI si riferisce? L’unica possibile è Ledum Groenlandicum, meglio conosciuto come Tè del Labrador e del quale non ho trovato menzione nei miei manuali sui cosmetici (libri sulle preparazioni cosmetiche, Manuale del Cosmetologo, libri che trattano esclusivamente di ingredienti cosmetici e loro funzioni). Ciò può avere senso, trattandosi di una novità; tuttavia non sono in grado di dire se la funzione vantata sia realistica.
In conclusione
Il concetto generale di queste due nuove linee non mi dispiace; trovo anche sensato dividere chi ha la pelle impura, senza imperfezioni, da chi invece ha bisogno di intervenire in maniera più decisa sulle imperfezioni.
Alcuni prodotti, come le maschere, mi sembrano ben formulati, altri invece li eviterei proprio. Tuttavia ritengo che l’INCI, per quanto fondamentale, non sia l’unico aspetto rilevante: bisogna anche tenere conto dell’efficacia della formula nella sua interezza! Pertanto ai posteri l’ardua sentenza 😉
Se ti interessa provare i prodotti di questa linea, puoi acquistarli negli store monomarca del brand oppure tramite le consigliere di bellezza YR.
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